Uomini sempre più belli e curati, ma terribilmente infelici

L’universo maschile da tanto tempo non è più lo stesso. Lo stereotipo dell’uomo “spot” , quello che non deve chiedere mai oggi è una realtà non troppo felice. La questione è paradossale: l’uomo è così preso da se stesso da dimenticare come l’apparenza non sia tutto. Cade così sempre più spesso nelle trame del proprio ego , diventando molto più femminile nei gusti, nella moda e nella cura del proprio corpo.

Il fenomeno è comprovato economicamente. Uno studio commissionato al CENSIS dimostra che la domanda dei servizi legati al benessere psico-fisico in Italia è in forte crescita: nel corso del 2000 circa 28 mila italiani, tra i 18 e i 75 anni, pongono una crescente attenzione al benessere corporeo. Peccato che il perseguire la perfezione non significa raggiungere la felicità.

Avere cura del proprio aspetto fisico era prerogativa essenzialmente della donna e fino a qualche anno fa, l’uomo che aveva cura di sé addirittura era vittima di pregiudizio. Oggi la figura dell’uomo che si sta delineando e che i mass media ci sta proponendo è atletico, con una muscolatura ben definita, ben vestito e con i capelli sempre in ordine. Insomma quasi uno scambio di ruoli: nella società contemporanea, e non solo nel mondo della moda, del cinema o dello spettacolo, ma in ogni ambito sociale, pare che il connubio perfetto sia diventato uomo e bellezza. A tal punto da far entrare nel mondo del makeup prodotti esclusivamente rivolti al target maschile. È l’uomo che trascorre più ore davanti lo specchio, che usa creme per il viso e contorno occhi; è ancora l’uomo che spende di più in cosmetici e trattamenti di bellezza rispetto la donna.

Ma ci si chiede: perché lo fa? Perché si assiste a questa aspirazione e ricerca, da parte dell’uomo, del bello, della perfezione e dell’armonia? Competizione verso le donne? Oppure per accrescere l’autostima e facilitare i rapporti interpersonali?

Qualunque sia la risposta, questo capovolgimento di tendenza è presente ed è la bellezza oramai ad essere concepita dal sesso forte come una carta vincente e indispensabile. Questo fa si che si vada sempre più alla ricerca della effimera perfezione.

Viene in mente Dorian Gray, protagonista del romanzo di Oscar Wilde, che arriverà a fare della sua bellezza un rito insano: il desiderio di rimanere sempre giovane lo porta a fare un patto con il diavolo e a rendersi conto, successivamente, che la sua bellezza non corrisponde alla purezza della sua interiorità.
L’uomo di oggi è così volto verso questa perfezione e questa bellezza irraggiungibile perché forse non ha ancora capito che ciò che in realtà sta rincorrendo è dentro di lui e non nel mondo esterno. Sembra non essere appagato di quello che raggiunge e vuole sempre qualcosa di altro per cui questa ossessione a perseguire il fascino e l’apparenza, diventa solo una ricerca esteriore e fisica senza un apporto di ricchezza e profondità umana.
Questo causa una continua e costante tensione verso un mondo e una vita volta alla mediocrità che ammette come unica regola di vita solo il bello.

Ma dietro a fugace perfezione si nasconde una intima debolezza e forse incapacità ad accettare e vivere la vita così come è realmente.

Informazioni su Arianna Oliverio 5 Articoli
Sociologa , specializzata in ambito turistico e nell'analisi dei comportamenti del consumatore "no corporate", segue con attenzione il mondo della cultura e della moda come libera espressione dell'ingegno umano.

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