Cinque mariti da evitare (ad ogni costo)

L’estate incombe e, con essa, il rito delle chiacchiere in relax. Può capitare, sotto l’ombrellone, di dare consigli alle persone più giovani su temi capitali quali il matrimonio. Ben sapendo che l’esperienza ha l’utilità di un biglietto di lotteria dopo l’estrazione, ugualmente proviamo a individuare cinque uomini da evitare come mariti e cinque da impalmare.

Cominciamo dai primi, trascurando, ovviamente, i negativi classici: il mammone, il pessimista cosmico, il tirchio, il manesco.

La nostra classifica si apre con l’adulatore. L’adulatore in stile McKinsey. Avevi il dubbio di non essere abbastanza intelligente o preparata? Ecco l’uomo di successo che ti massaggia l’Io. “You’re so smart, so striking”, ti ripete con entusiasmo. Poi capita di ascoltarli, non viste, al telefono con i collaboratori e risenti: “You’re so smart”. E capisci tutto. Tecniche di motivazione. Per avere una performance professionale in un caso, erotica nell’altro. Ottimi come amici. Ti gasano, e gratis. Come mariti, attente.

Subito dopo c’è il narciso. Tu diventi una propaggine del suo ego. Ti porta in palmo di mano. Ti ricopre di regali. Gli viene un’erezione se gli altri ti ammirano. Ma ritiene che i complimenti fatti a te siano un omaggio alla sua scelta: diventi desiderabile perché desiderata. Come uno yacht. Che quando ha un’avaria si molla in cantiere. E magari si cambia.

Pesantino è anche l’affarista. Ovvero l’imprenditore o il banchiere – in Italia sono una minoranza, all’estero ce n’è di più – che usa la moglie come procacciatrice di opportunità. Da te si aspetta charme, cultura, preparazione, intuizione per essere geisha, compagnona o gentildonna all’occorrenza. Un impegno camaleontico di poca soddisfazione perché, alla fine, il sigillo lo mette lui. Non sarai mai te stessa.

Poi c’è il direttore d’orchestra. Tutto attorno a lui deve ruotare, tu per prima, secondo la sua interpretazione della vita e le sue scelte organizzative. Libero lui, invece, di approfittare del carisma che gli deriva dal piedistallo sul quale tu l’hai issato per ruotare, lui, attorno alle altre. Potrebbe andare per le succubi tendenziali.

Chiudiamo con l’inquisitore. E’ uno che ti può affascinare, perché vuol sapere tutto di te. Ma più ti apri e più scopri che dalle tue parole cerca solo la conferma del suo pregiudizio. Non accetta il contraddittorio perché, altrimenti, si priverebbe del piacere di giudicare. E di condannare. Anche in base al linguaggio (che abbonda di latinorum) è il contrario dei McKinsey boys. Da evitare. In assoluto.

Informazioni su Albertina Marzotto 81 Articoli
Esperta di moda e giornalista di costume. Ex Product Manager del Gruppo Marzotto. Autrice del libro "L'abito fa il monaco?" edito da Mondadori.

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